Direttore: Alessandro Plateroti

La disoccupazione NASpI è una prestazione INPS a sostegno del reddito dei lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro.

I destinatari del sussidio di disoccupazione sono lavoratori dipendenti, ma compresi in questa categoria anche gli apprendisti e i soci di cooperativa. Quelli esclusi, invece, sono i i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e gli operai agricoli.

Per capire quali sono i requisiti ben precisi che richiede il sostegno della nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, sarà utile seguire questa guida che spiega passo per passo i vari criteri. Non basta conoscere cos’è la NASpI per sapere di cosa si tratta, questo è chiaro. Ci sono numerosi elementi che rendono piuttosto semplice capire se un soggetto rientra in questo sussidio oppure se ne è escluso.

Cos’è la disoccupazione?

La disoccupazione è la condizione di mancanza di lavoro per una persona in età da lavoro che lo cerchi attivamente. La persona in questione può essere disoccupata, ossia ha recentemente perso il suo impiego, o inoccupata, ovvero sta cercando la prima occupazione. Quanto dura la disoccupazione ordinaria? Nella maggior parte dei casi, è di breve durata e viene definita “frizionale”. Tuttavia, se si estende nel lungo periodo, viene chiamata disoccupazione “strutturale”. Ma quali sono i requisiti per la disoccupazione?

Chi ha diritto alla disoccupazione NASpI?

Vediamo di seguito i requisiti principali per poter accedere all’assegno di disoccupazione NASpI. Ricordiamo che i tre criteri principali sono: disoccupazione, contributivo e lavorativo.

Per poter acceder al sussidio di disoccupazione dobbiamo soddisfare questi tre criteri:

  • Essere in stato di disoccupazione, cioè aver perso il lavoro per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore. In questo caso è necessario essere privi effettivamente di una qualsiasi occupazione e di aver comunicato al centro per l’impiego la disponibilità di attività lavorativa.
  • Requisito contributivo, precisamente tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. Sono esclusi però i periodi di cassa integrazione straordinaria e ordinaria con sospensione dell’attività a zero ore, i periodi di assenza per permessi e congedi fruiti dal lavoratore per assistere un soggetto con handicap in situazione di gravità, che si tratti di un coniuge, un genitore, un figlio, un fratello o una sorella convivente.
  • Requisito lavorativo, ovvero trenta giorni di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti l’inizio della disoccupazione. Per il calcolo preciso i 30 giorni si intendono di reale ed effettiva presenza al lavoro. Si intendono giornate di calendario a prescindere dalla loro durata in ore. Anche in questo caso ci sono eccezioni che vengono escluse come: malattia e infortunio sul lavoro, cassa integrazione straordinaria ed ordinaria con sospensione dell’attività a zero ore, assenza per congedi e/o permessi fruiti dal lavoratore per assistere un soggetto con handicap in situazione di gravità, purché autorizzato, congedo obbligatorio di maternità, purché all’inizio dell’astensione risulti già versata contribuzione, congedo parentale, purché regolarmente indennizzati ed intervenuti in costanza di rapporto di lavoro.

Importo e durata NASpI

Uno degli elementi poco chiari quando si tratta della disoccupazione NASpI è il calcolo dell’assegno mensile. L’importo della disoccupazione ordinaria dipende da ogni singolo caso, anche se i criteri sono universali.

disoccupazione NASPI
Fonte foto: pixabay.com/it/photos/scrittura-penna-uomo-inchiostro-1149962/

Calcolo NASPI: serve l’estratto conto previdenziale

Per essere sicuri di calcolare nel modo corretto ciò che ci spetta è necessario avere sotto mano l’estratto conto previdenziale che, se ne siamo sprovvisti, è facilmente reperibile sul sito ufficiale dell’INPS.

Si dovranno poi sommare le retribuzioni imponibili ai fini previdenziali ricevute negli ultimi 4 anni e dividere il risultato per il numero di settimane di contribuzione. Il risultato ottenuto dovrà poi essere moltiplicato per il coefficiente 4,33.

Se da questo calcolo la retribuzione mensile è pari o inferiore a 1.221,44 euro (minimale mensile fissato dall’INPS) allora l’importo del sussidio di disoccupazione sarà pari al 75% della retribuzione stessa. Se invece l’importo è superiore a questa cifra (1.221,44 euro) al 75% viene aggiunto il 25% risultante dalla differenza tra le retribuzione mensile e il suddetto importo.

L’importo massimo della disoccupazione NASpI non può superare i 1.328,76 euro al mese. 

Durata disoccupazione: quanto dura l’indennità?

Dopo aver capito bene di cosa si tratta, i suoi requisiti e gli estremi utili per il calcolo preciso, è importante sapere quanto dura la NASpI.

La cosa più utile da sapere è che la durata del sussidio di disoccupazione varia in base alla singola storia professionale e contributiva del lavoratore. In linea di massima viene corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, fino a un massimo di 24 mesi.  

Tuttavia l’indennità non resta invariata, ma a partire dal 91esimo giorno (cioè dal primo giorno del quarto mese di fruizione) l’importo che spetta al lavoratore si riduce del 3% al mese. 

I soldi che spettano al soggetto arrivano in base a quando è stata presentata la domanda, non essendoci un vero e proprio calendario di scadenza da rispettare. C’è anche da dire che i tempi variano da caso e caso e da sede e sede, non esiste un criterio valido per tutti. L’unica cosa certa è che si deve attendere almeno un mese dalla presentazione della domanda che deve essere compilata in ogni sua riga con attenzione certosina. Pena: l’esclusione dal sussidio.  

Requisiti per disoccupazione: Quali sono le eccezioni per NASpI? 

Come in molti casi anche in quello del sussidio di disoccupazione NASpI sono previste alcune eccezioni che permettono a determinati soggetti di rientrare nel caso e ricevere così sostegno economico mensile. Con la Circolare INPS 174 del 2017 l’Istituto ha chiarito molti aspetti di non facile comprensione soprattutto per chi non è esperto del settore. Principalmente ha chiarito quali casi prevedono compatibilità e cumulabilità con la NASpI:

  • Redditi da nuovo lavoro subordinato.
  • Caso in cui 2 lavori sono part-time, con cessazione di uno dei due.
  • Lavoro di tipo accessorio o anche altre forme di lavoro purché flessibile.
  • Lavoro autonomo preesistente e nuova attività

Sussidio disoccupazione NASpI: si può ottenere anche in presenza di altri redditi

Ci sono anche altri casi eccezionali in cui è possibile percepire la NASpI pur non essendo totalmente disoccupati e ricevendo altri sussidi di diversa natura. Precisamente si tratta dei casi di: borse di studio, stage, tirocini e attività sportiva dilettantistica.

L’indennità di disoccupazione è inoltre compatibile e cumulabile per i seguenti soggetti: gli scritti ad albi professionali e liberi professionisti, i possessori di Partita Iva e chi svolge attività in ambito societario, funzioni di Amministratore, Consigliere e Sindaco.

Requisiti NASpI per lavoratori part time

Anche il lavoratore con contratto di lavoro part time ha diritto alla disoccupazione. In questo caso però per il calcolo è indispensabile utilizzare un metodo diverso che prevede di tenere il conto della percentuale di part-time e del minimale contributivo. Da questo calcolo si potrà conoscere precisamente quanto spetta a questa tipologia di contribuente. Per i lavoratori con due o più contratti part-time che perdono involontariamente uno dei lavori inoltre vige la regola della cumulabilità.

Fonte foto copertina: pixabay.com/it/photos/scrittura-penna-uomo-inchiostro-1149962/

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ultimo aggiornamento: 03-01-2020


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